di Maurizio Blasi
La popolazione over 60 è quella che ha avuto meno occasioni di incontrare la comunicazione digitale, e quindi appare la più esposta al rischio della fake news, la “falsa notizia” come sarebbe meglio dire. Specie quando la falsa notizia assume vesti diverse e nuove: per quanto riguarda le forme, non solo un testo diffuso sui social, ma anche una foto taroccata alla perfezione. Per quanto riguarda i contenuti, non solo la burla da social, ma anche i temi della sanità (specie dopo il covid) e della politica. Fino alle teorie complottiste, studiate per colpire le persone più fragili, puntando sul bisogno di trovare una ragione ai disagi, il che porta a cercare soluzioni semplici a situazioni complesse, senza riflettere in modo razionale sul problema.
Per quanto riguarda l’italia una ricerca di AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) del 2018 fa notare come il 57% delle fake news condivise siano di stampo politico o riguardanti fatti di cronaca con una maggioranza di condivisione soprattutto sopra i 65 anni di età. In realtà che davvero gli anziani siano più esposti alle false notizie, è ancora da dimostrare: se da un lato la popolazione anziana è meno abituata alla comunicazione digitale, dall’altro è anche vero che è un segmento sociale più dotato di esperienza e prudenza, quindi potenzialmente con più anticorpi rispetto alle false notizie .
Si tratta di valorizzare questi anticorpi, con iniziative mirate alla popolazione anziana per facilitare il riconoscimento delle false notizie e per allenare il senso critico, l’arma più potente nella lotta alla disinformazione. Si possono consigliare diversi accorgimenti:
– Leggi e rifletti sul contenuto: non fermarti al titolo, leggi il testo con attenzione. Le informazioni sono scritte in modo corretto? La data è corretta?
– Controlla l’organo di stampa: Lo conosci? L’URL (cioè l’indirizzo di una risorsa su una rete di computer) sembra strano? Cerca tutte le informazioni sui finanziatori. Verifica le fonti anche da altre parti.
– Controlla l’autore: c’è il nome oppure uno pseudonimo ? Cerca informazioni sull’affidabilità dell’autore e sulla sua esperienza lavorativa.
-Controlla le fonti: sono indicate ? Sono più di una ?
– Controlla le immagini: queste possono facilmente essere manipolate, quindi controlla in particolare la proporzione della testa e delle mani, le parti di immagine meno facili da truccare.
– Utilizza una ricerca per immagini, per vedere se l’immagine è già stata utilizzata altrove o se è stata decontestualizzata.
– Pensa prima di condividere: condividi poco, e comunque prima rifletti sul contenuto: cerca di capirne il contesto prima di diffondere. Ricorda che quando condividi esprimi una tuo consenso, ma fai anche un favore a qualcun altro.
Insomma bisogna usare una misurata diffidenza, caratteristica che la popolazione anziana può egregiamente far valere .
