di Franco Menicali
Ho accompagnato per anni i miei figli che giocavano a basket, per decenni a dire la verità.
Essere genitore di un giovane atleta significa trovare un equilibrio delicato tra sostegno e delega. Accompagnare i propri figli al campo da basket è più di un semplice passaggio in macchina; è un atto di fiducia.
La vera sfida risiede nel lasciare che gli allenatori facciano il loro lavoro. Osservare dalla panchina, mordendosi la lingua, quando vorremmo urlare consigli, è un esercizio di umiltà. Dobbiamo ricordare che abbiamo scelto questi allenatori per la loro esperienza e competenza.
Delegare l’insegnamento sportivo significa anche delegare l’insegnamento dei comportamenti corretti. Gli allenatori non solo insegnano a tirare a canestro, ma anche il valore del lavoro di squadra, della disciplina e del rispetto. Questi sono insegnamenti che rafforzano ciò che cerchiamo di inculcare a casa.
Certo, ci sono momenti di frustrazione. Nostre e dei nostri figli. Ma è proprio in questi momenti che la fiducia diventa fondamentale. Dobbiamo fidarci che gli allenatori guidano i nostri figli attraverso le sfide, aiutandoli a crescere non solo come atleti, ma anche come individui.
Il confronto tra genitori di generazioni diverse offre uno spaccato interessante sull’evoluzione degli stili educativi e del rapporto con le figure autoritarie, come gli allenatori sportivi.
Essere un genitore nel mondo frenetico di oggi è una vera e propria giocoleria. Tra lavoro, impegni domestici e, non da ultimo, il sostegno alle passioni sportive dei figli, la giornata può sembrare non avere mai abbastanza ore.
Alla fine, il nostro ruolo è quello di essere un porto sicuro, un luogo dove i nostri figli possono tornare dopo una dura partita o un allenamento difficile. Dobbiamo ascoltare, confortare e incoraggiare, ma soprattutto, dobbiamo fidarci.
