
di Luigi Coccia
Il gioco non conosce età; è un linguaggio universale capace di connettere persone di tutte le generazioni.
Sulle confezioni dei giochi da tavolo, tra le informazioni utili per un acquisto consapevole, come la durata
e il numero di partecipanti, spicca la dicitura “da 6 a 99 anni”. Questa frase, spiritosa ma significativa,
non si limita a indicare un parametro sull’età minima consigliata, ma racchiude un importante messaggio:
il gioco e la sua cultura abbracciano tutte le età, favorendo un apprendimento che dura tutta la vita.
Oggi l’idea che il gioco sia riservato esclusivamente ai bambini è superata. In contesti intergenerazionali,
giochi da tavolo, di carte o persino videogiochi possono abbattere le barriere legate all’età, incoraggiando
una comunicazione spontanea e coinvolgente. Le attività ludiche offrono agli anziani un’opportunità per
sentirsi inclusi e valorizzati, mentre i più giovani possono imparare dalla saggezza e dall’esperienza di chi
è più avanti con gli anni.
In particolare, i giochi da tavolo si rivelano strumenti preziosi per promuovere un invecchiamento attivo.
Grazie alla loro capacità di stimolare il pensiero e favorire la socializzazione, trovano applicazione in
ambiti educativi, terapeutici e ricreativi, contribuendo al benessere complessivo della popolazione
anziana.
Sul piano cognitivo, i giochi da tavolo aiutano a prevenire il declino mentale attraverso l’allenamento di
memoria, attenzione, logica e capacità strategiche. Attività come risolvere enigmi, pianificare mosse o
ricordare regole rafforzano le funzioni cerebrali e mantengono la mente in attività. Inoltre, molte di queste
attività richiedono concentrazione e problem solving, elementi essenziali per ritardare l’insorgenza di
patologie neurodegenerative come la demenza.
Dal punto di vista fisico, alcuni giochi prevedono movimenti manuali che aiutano a mantenere la
destrezza e la motricità fine. Per gli anziani con difficoltà motorie o sensoriali esistono versioni adattate,
progettate per garantire un’esperienza ludica inclusiva.
Oltre agli aspetti cognitivi e fisici, i giochi possono trasmettere conoscenze storiche o culturali,
arricchendo il dialogo tra generazioni con valori e storie condivise. Inserire i giochi da tavolo nei
programmi rivolti agli anziani significa promuovere una vita attiva, partecipativa e arricchita da relazioni
significative.
Il gioco, quindi, è molto più di un semplice passatempo: è un ponte tra generazioni, una fonte inesauribile
di stimoli e un compagno che ci accompagna lungo tutto il percorso della vita.
Luigi Coccia – Palestra di giochi
Game Trainer ® Erickson, Formatore, Educatore ludico
www.luigicoccia.net
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