di Sonia Capeci
L’invecchiamento attivo è un concetto che va oltre la semplice assenza di malattie. Si tratta di un approccio alla vita che valorizza le capacità e il potenziale delle persone anziane, incoraggiandole a partecipare attivamente alla società.
In questo contesto, il dialogo intergenerazionale assume un ruolo fondamentale. Attraverso lo scambio di esperienze e conoscenze tra generazioni diverse, si può creare un ponte tra passato, presente e futuro.
Il valore del dialogo intergenerazionale
L’Auser territoriale della Provincia di Fermo ha proposto un dibattito tra i propri soci sul libro di Federico Capeci “Generazioni” (Franco Angeli Editore), per comprendere il dialogo intergenerazionale come elemento essenziale di una società più coesa e inclusiva. Da questi confronti con l’autore abbiamo compreso che prima di tutto bisogna conoscere le diverse generazioni, cosa vogliono e a quali valori aspirano, e poi impegnarsi a comunicare.
Oggi in Italia convivono almeno cinque diverse generazioni, che si confrontano, si scontrano e talvolta si ignorano, in un susseguirsi ricorsivo di mediazioni e reazioni (n.d.r.) e lle persone anziane, con il loro bagaglio di esperienza e saggezza, possono rappresentare una risorsa preziosa per le giovani generazioni. Anche i giovani, a loro volta, possono portare nuove idee e slancio, contribuendo a innovare e a guardare al futuro con ottimismo. Ma non è tutto qui.
Se usiamo la “lente generazionale” del libro di Federico Capeci, di ogni generazione coglieremo pecularietà, analogie e risonanze per capire meglio come le differenti generazioni possano comunicare efficacemente e favorire un dialogo importante tanto in famiglia quanto nei contesti lavorativi (n.d.r.).
L’Auser rete di associazioni di volontariato e di promozione sociale: un investimento per il futuro
Le attività di volontariato proposte dall’AUSER mettono in pratica diverse modalità per promuovere il dialogo intergenerazionale: dall’accompagnamento sociale rivolto a persone in difficoltà, che permette ai soci dell’Auser di sentirsi utili e partecipi alla comunità, all’organizzazione di laboratori e progetti che coinvolgano persone di età diverse, che favorisce la condivisione di competenze e conoscenze.
Investire nel dialogo intergenerazionale significa investire nel futuro della nostra società Incoraggiando lo scambio di esperienze e conoscenze tra generazioni diverse, possiamo costruire un mondo più inclusivo, più coeso e più attento ai bisogni di tutti.
Invecchiamento attivo e l’arte di ascoltare: un binomio vincente
La finalità dell’Auser è l’invecchiamento attivo, un concetto che promuove il benessere fisico, mentale e sociale degli anziani. L’arte di ascoltare è una componente fondamentale per realizzare questo obiettivo.
Abbiamo sperimentato diversi benefici dell’ascolto per gli anziani:
- Migliora la connessione sociale: L’ascoltare attentamente rafforza i legami con familiari, amici e comunità, contrastando l’isolamento sociale.
- Promuove la salute mentale: Sentirsi ascoltati e compresi aumenta l’autostima e riduce lo stress, l’ansia e la depressione.
- Stimola la cognizione: L’impegno nell’ascoltare e comprendere attiva la mente e aiuta a mantenere le capacità cognitive.
- Favorisce la partecipazione sociale: L’ascolto attivo permette agli anziani di esprimere le proprie opinioni e idee, sentirsi valorizzati e partecipare attivamente alla società.
Purtroppo non sempre è facile coltivare l’ascolto attivo.
Auser territoriale della Provincia di Fermo lo ha chiesto alla Psicologa Beatrice Spina, che ha curato alcuni incontri di Mindfulness per lo Sportello Auser di Porto San Giorgio, e così abbiamo appreso la “consapevolezza” necessaria all’ascolto attivo:
- Prestare attenzione: Concentrarsi su chi parla, evitando distrazioni e mantenendo il contatto visivo.
- Essere empatici: Cercare di comprendere il punto di vista e le emozioni dell’interlocutore.
- Non interrompere: Lasciare che la persona finisca di esprimere il proprio pensiero.
- Fare domande: Chiedere chiarimenti per approfondire la comprensione.
- Rispondere con rispetto: Offrire feedback costruttivo e supporto.
Abbiamo trovato interessante approfondire anche il riferimento nel libro Generazioni di F. Capeci all’ascolto attivo della Prof.ssa Marianella Sclavi, etnografa, attivista e scrittrice, figura di spicco nel panorama italiano che si dedica da anni alla promozione dell’invecchiamento attivo e dell’arte di ascoltare.
Marianella Sclavi è particolarmente nota per il suo lavoro sul campo con i “nuovi pionieri urbani nel sud del Bronx” durante il suo soggiorno a New York dal 1984 al 1992. Da anni collabora a progetti di risanamento di quartieri in crisi, promuovendo l’ascolto attivo come strumento di cura e partecipazione sociale.
Secondo gli studi della Prof.ssa Sclavi, ascoltare gli anziani con attenzione e senza pregiudizi permette loro di:
- Sentirsi compresi e valorizzati: L’ascolto attento rafforza l’autostima e contrasta l’isolamento sociale.
- Partecipare attivamente alla vita sociale: Esprimere le proprie opinioni e idee favorisce l’inclusione e la partecipazione.
- Mantenere attive le capacità cognitive: L’impegno nell’ascoltare stimola la mente e aiuta a prevenire il declino cognitivo.
Da questo approfondimento abbiamo trovato gratificazione per il servizio di “compagnia telefonica” svolto dai soci Auser, che da tutti questi studi è un vero e proprio strumento di cura per gli anziani, come pure lo è l’attività di scrittura proposto da Auser. A questo riguardo, l’Auser Volontariato Fermo ODV organizza ogni anno il concorso “Incontriamoci” di poesie e testi brevi autobiografici, iniziativa giunta quest’anno alla terza edizione e fortemente voluta dall’ex presidente Maria Teresa Di Marzio, con il sostegno della Pedagogista Maria Teresa Marziali Responsabile Auser Cultura della Provincia di Fermo.
